giovedì 9 giugno 2016

Cavallo intrappolato sul ponte, salvataggio spettacolare

Le assi di legno hanno ceduto improvvisamente mentre l'animale stava attraversando
LUCERNA - È stato un salvataggio spettacolare quello compiuto dai pompieri di Rothenburg e Emmen nella mattina di ieri.
Due cavallerizze stavano passeggiando nei boschi quando, giunti in prossimità del fiume Rotbach, hanno smontato dalla sella per raggiungere a piedi l'altra sponda. Mentre attraversavano il ponticello però alcune delle assi in legno sottostanti hanno ceduto improvvisamente, facendo cascare e intrappolando uno degli animali.
I pompieri e un veterinario sono rapidamente intervenuto sul posto e, dopo aver sedato l'animale, lo hanno liberato utilizzando una carrucola e un elicottero. Il cavallo, solo lievemente ferito, è stato quindi trasportato alla propria fattoria in tutta sicurezza.

sabato 26 marzo 2016

Lily, usata come bersaglio e poi abbandonata

La pony Arabo x Appaloosa ha 20 anni ed è stata ritrovata la settimana scorsa a New Holland, in Pennsylvania coperta di vernice e in gravi condizioni di salute, affamata e assetata

venerdì 25 marzo 2016

Vista del cavallo

Il cavallo è dotato di occhi di circa 6,5 per 5 cm, tra i più grandi fra i mammiferi terrestri.
Ciò nonostante, questo elemento non è fondamentale per comprendere la qualità della vista dei cavalli.
In passato si è provato ad ipotizzare come possa vedere il cavallo basandosi sull’anatomia dell’occhio, ma con risultati spesso fuorvianti.
Solo studi più recenti, basati su test specifici, hanno condotto a capire come il cavallo realmente veda.
Una delle caratteristiche più importanti nella vista del cavallo è un’ottima capacità visiva notturna.
Ciò è dovuto, come per cani e gatti, alla presenza di un tappeto lucido che riflette la luce sulla retina.
Ciò permette di massimizzare qualsiasi piccola fonte di luce, con grandi vantaggi nello sfuggire agli attacchi dei predatori notturni.
La capacità di sfuggire ai predatori ha determinato anche una grande sensibilità del cavallo nello scorgere gli oggetti in movimento ai limiti del suo campo visivo.
Un oggetto che si muova rapidamente e sbuchi alle spalle di un cavallo viene quindi ben percepito dall’occhio equino.

Ampiezza del Campo Visivo
Per quanto riguarda l’ampiezza del campo visivo i cavalli sono dei veri primatisti, infatti sul piano orizzontale hanno un campo visivo ampio quasi 360 gradi.
L’unico punto cieco è situato posteriormente ed è ampio solo 5 gradi circa.
Ciò permette di avere un ottimo controllo su tutto quanto accade intorno a loro.
E’ da dire però che la maggior parte di questo campo visivo è coperto da un occhio solo, e unicamente nella zona davanti al muso il cavallo riesce a vedere contemporaneamente con tutti e due gli occhi.
Questa caratteristica determina che il cavallo non eccella nel valutare le distanze, in quanto la vista binoculare, che assicura l’ottimale percezione tridimensionale, è limitata.

Visione a Distanza
Per quanto riguarda la visione a distanza il cavallo riesce a vedere molto più lontano rispetto all’uomo, a scapito però di una peggiore vista degli oggetti vicini.
Pertanto se vogliamo far apprezzare al cavallo i dettagli di qualche oggetto è bene che gli permettiamo di guardarlo ad una sufficiente distanza dal muso.

Percezione dei Colori
La percezione dei colori nel cavallo è abbastanza limitata.
Il cavallo distingue i colori, ma in modo molto ristretto.
Spesso si pensa che il cavallo abbia buona capacità nel distinguere i colori, ma ciò è determinato dal fatto che distingue la diversa luminosità con cui colori e superfici diverse riflettono la luce.
Quello che è certo è che il cavallo ha la capacità di distinguere il colore blu ed il rosso, mentre sugli altri colori il dibattito è ancora aperto.

Applicazioni Pratiche
Conoscere come veda il cavallo può sembrare sull’immediato superfluo, ma al buon cavaliere non sfugge come conoscere anche questi piccoli elementi possa davvero fare la differenza.
Ad esempio ciò permette di capire perché sia sconsigliato apparire d’improvviso alle spalle di un cavallo.
L’animale infatti ha una grande sensibilità al movimento ai limiti del suo campo visivo, e rischia di impaurirsi e di tentare la fuga.

sabato 5 dicembre 2015

Rino, lo stallone che non voleva più nessuno

Ancora una storia che ci piace leggere e raccontare: quella di Andrea Serritella e Rino, tutti e due di Salerno - anzi, ad essere precisi Rino è un rappresentante del cavallo Salernitano, che tanto successo ebbe anche come soggetto sportivo negli anni d'oro dell'equitazione italiana.
Andrea è laureto in Scienze dell'Alimentazione, Rino è figlio di Sultano delle Fiocche e insieme si sono esibiti anche all'ultima FieraCavalli di Verona: questa è la loro storia, buona lettura.

Rino e Andrea
Sono nato nel 1991 a Ricigliano, un piccolo paesino del salernitano. Sin da piccolo ho avuto una forte attaccamento alla natura ed agli animali, anche grazie a mio padre: ho cominciato ad avvicinarmi al mondo dell'equitazione a 13 anni montando proprio la sua cavalla. La decisione di acquistare un cavallo salernitano è nata perché sono sempre stato affascinato dalla grande storia equestre italiana, che narrava le grandi vittorie dei fratelli D’Inzeo e di tanti cavalli salernitani con cui avevano raggiunto grandi risultati. E in più si tratta di un cavallo appartenente alla mia stessa terra, e questo mi ha motivato ancora di più: senza contare che io ho una passione per l'Alta Scuola che proprio a Napoli ha avuto i primi importanti Maestri, che utilizzavano anche cavalli nati, allevati e selezionati qui per questo specifico lavoro.
La scelta di prendere proprio un cavallo Salernitano non è stata facile: molti mi sconsigliavano, ritenendo che per questo tipo di lavoro sarebbe stato preferibile un altro cavallo. Quando andai a vedere Rino mi dissero subito che aveva un brutto carattere, dovuto anche al fatto che veniva impiegato solamente come stallone: rischiava il macello, nessuno lo voleva più. Ma io lo vedevo da lontano: era una giornata con tanto sole, i raggi si riflettevano sul suo mantello lucentissimo, quasi dorato. Ho incrociato per un attimo i suoi occhi che erano cosi vivi, espressivi: non ci ho visto cattiveria ma solo l'espressione di chi si sente incompreso, un campione senza la possibilità di esprimere le sue potenzialità. Il pensiero che un essere così bello e nobile potesse finire al macello perché poco gestibile non ha fatto altro che aumentare il mio desiderio di averlo: e così dopo pochi giorni lo comprai.
I primi tempi furono difficili a causa del suo carattere ribelle e della mia esperienza limitata; ma con il tempo , la pazienza e soprattutto l'amore sono riuscito lentamente a fargli accettare di essere montato e a conquistare la sua fiducia. E' stato proprio grazie al suo caratteraccio che ho imparato il rispetto per il cavallo, in tanti si limitano a dire che è un animale metodico ma per me me è estremamente sensibile. Io in lui vedo un'anima, un sentimento, e secondo me è proprio la sua intelligenza a renderlo così unico e complicato.
Finché il mio comportamento era standardizzato su certi criteri e cercavo di dominarlo lui si imponeva con calci e sgroppate, diventava tutto una lotta: un giorno aveva la meglio il cavaliere, un giorno il cavallo ma non si usciva da quello schema. Poi sono riuscito a capire, e fargli capire, che dovevamo metterci fianco a fianco e guardare insieme nella stessa direzione, non sfidarci – e alla fine sono stati sempre i suoi occhi, come quando li ho visti la prima volta, che mi hanno fatto capire cosa dovevo fare.
Adesso tra di noi c’è un alchimia particolare: io conosco perfettamente lui e lui conosce perfettamente me, abito lontano e quando passiamo qualche settimana senza vederci appena mi sente corre da me e mi fa tantissime feste; anche durante il lavoro è tutto così bello, la sua voglia di lavorare e la sua calma sono impressionanti, sembra leggermi nel pensiero. Basta che io non lo annoi e lui mi dà anche l’anima.
Oggi sono fiero di aver girato l’Italia con il mio cavallo esibendomi con lui, e la partecipazione a FieraCavalli Verona per il secondo anno consecutivo mi inorgoglisce ancora di più: anche perché quest’anno ero l’unico a rappresentare la mia regione, la Campania, con un cavallo Salernitano e Rino era l’unico  presente in tutta la fiera.
Se sono riuscito a fare questo lo devo tutto a lui: mi ha fatto capire che non esiste un cavallo non adatto a fare qualcosa, ma che la sua pazienza e comprensione sono in grado di fare tutto. Mi ha insegnato il saper aspettare ed anche il saper chiedere ma anche lui è cambiato, e tanto. Da cavallo indomabile e cattivo che veniva considerato una volta è arrivato ad essere un cucciolone che cerca coccole e giochi con una dolcezza infinita.
Ora i tempi in cui le sgroppate ed i calci riempivano le giornate sono dimenticati, finalmente abbiamo formato un binomio in cui cavallo e cavaliere guardano nella stessa direzione, tanto da riuscire a lavorare perfino in libertà: senza alcuna costrizione.

Per saperne di più: il cavallo Salernitano
Le radici del Salernitano affondano in un terreno ricco. Lo stesso sul quale pascolavano le madri di Napolitani e Persano, che sicuramente vantano una bella partecipazione al patrimonio genetico dell'ultimo gioiello del nostro Sud: ma lui, il Salernitano, è un mezzosangue distinto che vede la luce attorno al 1924 per essere un buon cavallo sportivo.
La solita base di selezionate fattrici indigene viene sposata a riproduttori P.S.I. badando a selezionare cavalcabilità, elasticità, morfologia adatta a sostenere un impegno sportivo: ci voleva un cavallo che permettesse agli ottimi cavalieri italiani cresciuti nel Sistema Naturale di Equitazione di metterlo in pratica.
In pochi anni dagli allevamenti salernitani di Farina, Morese, Pastore, Conforti e tanti altri uscirono prodotti del calibro di Merano e Posillipo che sotto la sella di Raimondo D'Inzeo vinsero rispettivamente i mondiali del '56 e le Olimpiadi del '60 (entrambi figli di Ugolino da Siena, P.S.I., unico stallone insieme all'altro P.S.I. Furioso a poter vantare una figliolanza di tal successo), Fiorello, Lettera d'Amore e via elencando per arrivare sino ai più recenti campioni targati delle Fiocche.

mercoledì 2 dicembre 2015

Buon Natale!

https://www.youtube.com/watch?v=Vu3mJp-Nvt8
Auguri di Natale con questo video!